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Pagine di Psicologia e Psicoterapia

Blog - … È la Noia

Aggiornamento: 26 feb 2022

… È la noia fitta nebbia intorno e noi strada buia dove cadi non lo sai Pillole ed intrugli vanno giù da soli sono voli simulati quelli tuoi... Benvenuti nella culla dei fantasmi troppo tardi ti risveglierai se tentenni avrà ragione lei... Io non resto con te un istante di più non c'è scampo, oramai lo vedi anche tu... è una continua frustrazione così neppure il sesso fa miracoli qui io non resisto accendi un sole per me... Non stare lì impassibile azzarda l'impossibile qualunque cosa, anche un sorriso usato se c'è. È la noia … (tratto dal brano di Renato Zero – Emergenza Noia)


La noia è un fenomeno emotivo molto comune e universale. Secondo Eastwood (Eastwood, Frischen, Fenske, Smilek, 2012), la noia è un’esperienza caratterizzata da un desiderio non appagato di fare-esperire qualcosa di soddisfacente.

La noia ha permesso all’uomo di fantasticare con la mente, pur di sconfiggerla, e di intraprendere nuovi cammini per non esperirla più.

Essa può essere generata da un’insoddisfazione verso un’attività o da un disinteresse nei confronti di quello che sta succedendo e può essere presente in ognuno di noi a qualunque età.

Nel suo lato positivo, essa ci spinge a riflettere o ricaricarci, diversamente può condurre a forme di apatia o depressione.


Pensando alla depressione, anche se possono avere strette somiglianze e elevate correlazioni, la noia e lo stato depressivo sono esperienze emotive distinte (Goldberg, Eastwood, LaGuardia, & Danckert, 2011).

Facciamo un passo indietro…

La “questione noia” non riguarda solamente la nostra epoca; essa ha influenzato la storia dell'uomo così come l'idea della vita, della morte e dell'amore.

È dunque una condizione sociale, uno stato psicologico ma anche una predisposizione dell'animo, oppure, una situazione clinica quando alla noia seguono situazioni patologiche.


Lucrezio, autore latino del I sec a.C, fu uno dei primi a parlarne, descrivendola come un particolare stato d'animo che chiamava “taedium vitae”, una sorta di senso di insoddisfazione che coglie l'uomo. È una malattia che ha la sua origine nell'impossibilità di realizzare i propri impulsi e le proprie passioni. Da ciò scaturisce un profondo disagio, e l’eventuale appagamento di un desiderio o di una pulsione, per Lucrezio, è momentaneo, quasi illusorio. Appagato un desiderio ne giungerà subito un altro. (De Rerum Natura, Libro III, vv. 1060-1062)

Seneca, il filosofo, riteneva che, se un uomo non raggiunge i propri obiettivi, ha l’animo inquieto. Il senso di fallimento porta alla chiusura in se stessi; all’isolamento dalla vita pubblica può seguire la stanchezza di sé e quindi la noia. La noia è vista come un sentimento astratto, che può essere provato all’interno della psiche individuale come senso di “apatia” e di distacco nei confronti del mondo e dell’ambiente circostante. Per dirla con Leopardi, la noia riempie i vuoti lasciati dal dolore e dal piacere appagato. Nello Zibaldone, il poeta scrive: “La noia non è altro che una mancanza del piacere, che è l’elemento della nostra esistenza, e di cosa che ci distragga dal desiderarlo”.


La noia viene nobilitata nel Rinascimento, per quegli animi tormentati dei geni e degli artisti diventando malinconia, alla quale la cultura occidentale, soprattutto nel Romanticismo, assegnerà un valore di ripiegamento meditativo dell'animo su sé stesso.

Nella filosofia, il termine si trova usato nel significato di un sentimento doloroso. Quando un desiderio viene appagato termina con esso anche il piacere, e sorge dunque la noia, che è peggiore del dolore stesso. Così in Schopenhauer e nella sua concezione pessimistica dell'esistenza. Egli afferma, infatti, che dei sette giorni della settimana, sei sono colmi di fatica e sudore, il settimo è noia.


Bistrattata dal senso comune in chiave esclusivamente “dispregiativa”, ad un’accurata riflessione, la noia si mostra come stato d’animo per certi versi essenziale per l’essere umano, capace di costringerci a riflettere sulla nostra stessa esistenza. Dal punto di vista psicologico, la noia può avere benefici sul nostro benessere psico-fisico: stimola la creatività, libera la mente e aiuta a migliorare la concentrazione. La noia può essere una sorta di pausa dagli innumerevoli stimoli quotidiani e ci può allontanare da stress e ansia. La noia, in tal senso, diventerebbe un momento di riflessione, una pausa prima dell’azione, che ci permette di capire e riflettere su quello che stiamo facendo, dove stiamo andando.

In alcuni casi, però, la noia può essere sintomo di qualcos’altro. Se la noia si presenta in maniera continuativa o frequentemente, se è pervasiva allora potrebbe essere sintomo di un malessere psicologico, che potrebbe sfociare in forme di apatia o depressione da non sottovalutare e potrebbe essere necessario, in questi casi, l’intervento di un professionista.


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