Che mi dici di Willy? è un film del 1990 diretto da Norman René.
È il primo film statunitense distribuito nei cinema su scala nazionale ad affrontare il tema dell'AIDS, ambientato nel luglio del 1981, quando il New York Times parla per la prima volta di una malattia, allora, totalmente sconosciuta, che comincia a far vittime fra i gay e i tossicodipendenti (https://www.youtube.com/watch?v=oRmP4-km6Ug).
Il film narra la storia di un gruppo di amici ed amanti omosessuali benestanti di New-York morti a causa dell’AIDS… Dopo 9 anni dal primo allarme, di quel gruppo di amici rimangono in vita solo Willy e Spino, che si trovano su una spiaggia deserta con Lisa: sono tristi e amareggiati, ma sperano sempre che la terribile malattia sia sconfitta, e, mentre rivedono come in sogno gli amici scomparsi, si augurano un futuro più sereno, di poterci essere quando ci sarà la cura.
Quel futuro è arrivato. Oggi la ricerca farmacologica ha compiuto progressi giganteschi, fornendo nuovi prodotti alla terapia di combinazione (compresi i cosiddetti "antiretrovirali"), che hanno rimosso l'automaticità della sentenza di morte insita nell'Hiv e sono riusciti a trasformare l'Aids da malattia senza speranza a infezione cronica. Non solo, la ricerca scientifica ha dimostrato anche che una persona con HIV, che segue regolarmente la terapia e ha una carica virale stabilmente non rilevabile, non trasmette il virus alle persone con cui ha rapporti sessuali non protetti dal profilattico.
Si parla nello specifico di Undetectable = Untrasmittable,
ossia Non rilevabile = Non trasmissibile.
Ad oggi non esiste né un vaccino né una terapia in grado di eradicare completamente l'infezione da HIV. Esistono, però, questi farmaci antiretrovirali talmente efficaci da poterla trattare e in grado di azzerare la carica virale. Grazie alle terapie antiretrovirali l'aspettativa di vita delle persone con HIV è quasi la stessa delle persone negative. E' migliorata sensibilmente anche la qualità della vita.
Prevenzione, cura e lotta allo stigma.
L'informazione e la sensibilizzazione della popolazione generale con particolare riguardo alle fasce più a rischio rimangono il principale fattore di prevenzione. Si deve costantemente aumentare la consapevolezza sui fattori di rischio del virus e sulle conseguenze e sull'importanza delle diagnosi.
La vera sfida rimane dunque quella di informare tutti sui metodi di prevenzione e di diffondere la consapevolezza dell’importanza dei test diagnostici per una diagnosi precoce e per l’accesso alle cure.
Ignoranza e pregiudizi sono i peggiori nemici della lotta all'HIV/AIDS.
Willy: “Io voglio esserci il giorno in cui troveranno la cura…”
https://www.youtube.com/watch?v=GrXuGo3doZk (scena finale).
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