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BLOG - Dissociazione

Con la dissociazione si viene a creare un'assenza di connessione nel pensiero, nella memoria e nel senso di identità di una persona.


"Il termine dissociazione in psicopatologia è utilizzato essenzialmente per indicare tre concetti differenti pur legati tra loro: 1) una categoria diagnostica, i Disturbi Dissociativi; 2) un gruppo di sintomi, i sintomi dissociativi; 3) alcuni processi patogenetici causati da esperienze che interferiscono con l'integrazione delle funzioni psichiche. I processi patogenetici dissociativi generano sintomi dissociativi che a loro volta possono dominare alcuni quadri clinici (come nei Disturbi Dissociativi) oppure possono presentarsi in misura variabile in pressocchè tutte le categorie diagnostiche del DSM. (da Farina, Liotti, 2011)".


Seguendo gli autori, dunque, la dissociazione in psicopatologia è un termine che indica sia la categoria diagnostica dei disturbi dissociativi sia i sintomi dissociativi della coscienza sia alcuni processi psicopatogenetici causati da esperienze traumatiche che interferiscono con l’integrazione delle funzioni psichiche.

La dissociazione è così un processo di dis-integrazione, la mente viene a perdere la sua capacità di integrare alcune funzioni superiori, e svariate osservazioni cliniche stabiliscono un legame causa-effetto tra trauma e dissociazione (Dutra et al., 2009).


Un vasta e crescente mole di letteratura scientifica indica, infatti, da circa un secolo che i disturbi e i sintomi dissociativi sono correlati con esperienze traumatiche, in particolar modo quelle di tipo relazionale che avvengono durante l'infanzia e per le quali è stato proposto l'uso dell'espressione trauma dello sviluppo o sviluppo traumatico (Carlson 2009; Herman 1992; Lanius 2010; Liotti e Farina 2011; van der Kolk 2005).


Il Manuale Diagnostico del Disturbi Mentali (DSM V):

"I disturbi dissociativi sono caratterizzati dalla disconnessione e/o dalla discontinuità della normale integrazione di coscienza, memoria, identità, emotività, percezione, rappresentazione corporea, controllo motorio e comportamento. I sintomi dissociativi possono potenzialmente colpire ogni area del funzionamento psicologico. [...] I sintomi dissociativi sono vissuti come a) intrusioni non volute nella coscienza e nel comportamento, unite a perdite della continuità dell'esperienza soggettiva (es: depersonalizzazione, derealizzazione), e/o b) incapacità di accedere a informazioni o di controllare funzioni mentali che in genere sono facilmente accessibili o controllabili (es: amnesia). Inoltre i disturbi dissociativi si riscontrano frequentemente nel periodo successivo a un trauma e molti dei sintomi, tra cui imbarazzo, confusione sui sintomi e il desiderio di nasconderli, sono influenzati dalla prossimità temporale al trauma."


In particolare, il Disturbo Dissociativo dell'Identità è caratterizzato essenzialmente da:


A. Disgregazione dell’identità caratterizzata da due o più stati di personalità distinti, che in alcune culture può essere descritta come un’esperienza di possessione. La disgregazione dell’identità comprende una marcata discontinuità del senso di sé e della consapevolezza delle proprie azioni, accompagnata da correlate alterazioni dell’affettività, del comportamento, della coscienza, della memoria, della percezione, della cognitività e o del funzionamento senso-motorio.


B. Ricorrenti vuoti nella rievocazione degli eventi quotidiani, di importanti informazioni personali e/o di eventi traumatici non riconducibili a normale dimenticanza.


Quello della dissociazione resta però un costrutto complicato da definire e il principale problema di base, come dichiarato dalla Dott.ssa S. Boon (psicologa e psicoterapeuta presso il Trauma Center di Altrech - Olanda), è costituito dalla presenza di diversi orientamenti teorici nella comprensione della dissociazione e dei disturbi dissociativi, poiché da qui vengono diversi modi di osservare gli stessi sintomi: da un lato ci sono i teorici del continuum, secondo i quali l’esperienza dissociativa va da una sensazione normale di straniamento, per poi passare da sintomi di assorbimento emotivo, derealizzazione e depersonalizzazione, fino ad arrivare ad una sintomatologia più grave e invalidante come il già citato disturbo dissociativo dell’identità (Bernstein, Putnam 1986).


Dall’altro lato ci sono i teorici della dissociazione strutturale, che sottolineano invece la presenza di differenze qualitative tra i diversi tipi di esperienze dissociative e di caratteristiche tra loro non sovrapponibili (Van der Hart, Nijenhuis & Steele, 2006)

Il mondo in cui ci si sentiva precipitati era sì terribile, ma anche indecifrabile: non era conforme ad alcun modello, il nemico era intorno ma anche dentro,i l «noi» perdeva i suoi confini.


(“I sommersi e i salvati”, Primo Levi)


*Affiliazione




Dott. Rosario Galipò

Consulenza, sostegno e psicoterapia online tramite videochiamata

Per appuntamento 338 2468093


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